Ogni fonico deve avere delle nozioni di base per operare nel campo, un giorno ti capita di dover allestire un teatro e un’altro di microfonare un’orchestra (te lo auguro). Per non farti cogliere impreparato, ti ho preparato quest’articolo per spiegarti quali sono le tecniche di microfonaggio stereo.
Parliamo delle tecniche più diffuse tra i fonici del mondo per la ripresa di ambienti o sorgenti ampie, come dei cori o orchestre ad esempio. Il fatto che siano le tecniche più diffuse non vuol dire per forza che siano unicamente queste, ogni situazione è a se e all’occorrenza possono essere modificate o addirittura stravolte.
Comunque le tecniche di microfonaggio stereo di cui ti parlerò in questo articolo possono esserti utili per avere almeno un’idea o punto di riferimento nel momento in cui ti troverai a dover microfonare stereofonicamente una sorgente.
Quello che devi fare è concederti qualche minuto per la lettura di questo articolo, ti assicuro che conoscere queste tecniche sarà di grande aiuto per il tuo lavoro, anche perché, si sa, non si sa mai cosa può capitarti di dover registrare!
Iniziamo!
Microfonaggio Stereo
L’obiettivo di queste tecniche è quello di riprodurre un ambiente sonoro stereo cercando di emulare l’ascolto binaurale, cioè l’ascolto con due orecchie (le nostre).
Comunemente si usano le tecniche di microfonaggio stereo per la ripresa di ambienti circostanti, magari utili nel missaggio insieme a una ripresa Close, cioè ripresa di una sorgente escludendo l’ambiente. Oppure per la ripresa stereofonica di una batteria.
Ad esempio, nel cinema, viene fatta una ripresa Close su l’attore che sta parlando e una ripresa ambientale stereofonica per l’ambiente circostante, in modo da poter gestire le sorgenti separatamente, aumentando la chiarezza e la qualità del suono.
La tipologia di microfono prediletta è il microfono a Condensatore, questo perché è più sensibile alle sorgenti.
Essendo la ripresa stereo, avremo bisogno di due microfoni (o più in alcuni casi), ma per avere una ripresa più “naturale” avremo bisogno di due microfoni Matched.
Microfoni Matched
Tranquillo, non è nulla di strano o preoccupante, i microfoni Matched hanno la caratteristica di essere due microfoni prodotti progressivamente.
Mi spiego, ogni tipologia di microfono ha le sue caratteristiche, ma se analizziamo nel dettaglio ogni microfono, scopriremo che ha delle differenze dovute alla produzione, il “lotto” n.23 non sarà mai identico al n.49. Quindi per avere due microfoni che hanno caratteristiche il più simili possibile, devono essere prodotti con un numero di serie progressivo (uno dopo l’altro).
Tranquillo, non dovrai andare alla ricerca di due microfoni prodotti in serie andando a chiedere e a visionare tutti i microfoni in negozio, li troverai già pronti e confezionati, basta fare qualche ricerca su Google!
Tecniche di Microfonaggio Stereo
Andiamo ora a scoprire quali sono le tecniche di microfonaggio stereo più utilizzate per poter avere una visione più ampia di scelta, o punto di riferimento, nei vari campi di applicazione, vedendo le caratteristiche diverse distinguendole per vantaggi e svantaggi per le varie applicazioni.
Tecniche a Microfoni Coincidenti
In questo caso vengono utilizzati due microfoni posizionati nello stesso punto, sovrapposti. In questo modo non si avranno problemi dovuti alla fase, poiché la pressione acustica che investe le capsule giunge nello stesso momento, questo fa si che la ripresa sia mono-compatibile, cioè che in fase di mix non si avranno annullamenti dovuti a frequenze in controfase.
Tecnica Blumlein
Microfoni: 2 Microfoni a Condensatore con figura polare Bidirezionale (o a 8)
La tecnica Blumlein sfrutta i lobi posteriori dei microfoni per rendere l’effetto stereo sulla presenza delle riflessioni del suono. Vengono usati due microfoni a condensatore con figura polare Bidirezionale posizionati uno sopra all’altro.
L’angolo dei due diaframmi è di 90°, la parte frontale viene sollecitata dalla sorgente, mentre la parte posteriore viene colpita dalle riflessioni.
Questo tipo di configurazione ci permette di avere una ripresa dell’ambiente molto dettagliata, è usata infatti in ambienti in cui la resa acustica è molto alta.
Tecnica XY
Microfoni: 2 Microfoni a Condensatore con figura polare Cardioide
La tecnica XY usa invece due microfoni a condensatore con diagramma polare a cardioide con un angolo che può essere tra i 90° e i 110°, un angolo maggiore causerebbe dei buchi nella ripresa stereo. Le capsule sono posizionate coincidenti.
I due segnali vengono poi panpottati rispettivamente a destra e a sinistra.
XY Semicoincidente
Una variante della tecnica XY è l’XY Semicoincidente.
Ha la stessa configurazione della precedente, la differenza sta nel distanziare le capsule tra loro.
Con questa tecnica si ha una maggiore resa sulla sorgente frontale, mettendola meglio a fuoco, ma pecca sull’effetto stereofonico, dato che il suono non colpisce contemporaneamente le due capsule, si avrà maggiore controfase.
Tecnica MS (Mid Side)
Microfoni: 1 Microfono a Condensatore con figura polare Cardioide / 1 Microfono a Condensatore con figura polare Bidirezionale (o a 8)
Per questa tecnica non avremo bisogno di due microfoni Matched, l’importante è che abbiamo la diversa figura polare, uno a cardioide e un’altro bidirezionale con le capsule posizionate coincidenti.
Questa tecnica prende il nome dei due microfoni utilizzati, quello a cardioide è il Mid, mentre il bidirezionale è il Side, quindi MS. Ovviamente il primo viene direzionato verso la sorgente.
Il segnale del Mid viene lasciato centrale, mentre il segnale del Side viene sdoppiato in due canali, panpottandoli rispettivamente a sinistra e a destra, uno dei due deve essere invertito di fase, per aumentare la stereofonia. Inoltre i due canali del side devono essere attenuati di 3 dB.
Tecniche a Microfoni Vicini
Queste tecniche prevedono due microfoni distanziati tra loro. In questo caso avremo una maggiore resa stereofonica, dato che oltre a captare differenze di ampiezza, si avranno anche differenze di fase. Per quest’ultimo fattore, viene meno la mono-compatibilità.
Tecnica ORTF
Microfoni: 2 Microfoni a Condensatore con figura polare Cardioide
La tecnica ORTF prende il nome dalla televisione francese che ha “brevettato” questo posizionamento, ORTF sta per Organization Radio Television Francaise.
Questa tecnica prevede l’utilizzo di due microfoni cardioidi con le capsule distanti di circa 17 cm, che rappresenta la distanza media delle orecchie umane, con un’inclinazione che va dai 90° ai 110°, che è l’inclinazione media dei padiglioni auricolari.
Questa è la tecnica binaurale che si avvicina di più all’ascolto umano.
Tecnica NOS
Microfoni: 2 Microfoni a Condensatore con figura polare Cardioide
La tecnica NOS prende il nome dalla televisione olandese che ha “brevettato” questo posizionamento, NOS sta per Nederlandse Omroep Stichting (Fondazione Radio Televisiva Olandese).
Questa tecnica prevede l’utilizzo di due microfoni a cardioide posizionati a 30 cm di distanza, perpendicolari alla sorgente sonora.
NOS Variante
Una variante della tecnica NOS è quella di ruotare i microfoni di 90°-110° per allargare l’angolo di ripresa. In pratica diventa molto simile alla tecnica ORTF, con l’unica differenza che le capsule distanziano 30 cm.
Tecniche a Microfoni Lontani
Queste tecniche prevedono una distanza maggiore tra i due microfoni, infatti sono studiate per permettere una ripresa di sorgenti ampie o lontane. Una regola da seguire è quella di rispettare il rapporto 3:1 tra la distanza tra i microfoni e la distanza dai microfoni alla sorgente, questo per cercare di evitare quante più controfasi possibile, un fattore che rende non proprio di uso comune queste tecniche, ma spesso utilizzate per necessità.
Tecnica AB
Microfoni: 2 Microfoni a Condensatore con figura polare Omnidirezionale
La tecnica AB prevede due microfoni omnidirezionali con distanza variabile in base alla dimensione della sorgente, le distanze che ho inserito nell’immagine sono un riferimento del minimo previsto da questa tecnica.
In base alla distanza della sorgente possono essere posti anche tre microfoni equidistanti.
La quantità di controfasi nelle frequenze captate è importante, infatti questa tecnica viene scelta solo se la sorgente da riprendere è ampia e distante.
Tecnica Decca Tree
Microfoni: 3 Microfoni a Condensatore con figura polare Omnidirezionale
La tecnica Decca Tree prevede 3 microfoni omnidirezionali posti a forma di T disposti in modo che i microfoni laterali distino tra loro di 2 metri, mentre il microfono centrale è posto a circa 1,5 metri dall’asse dei due laterali.
Il Decca Tree è una tecnica utilizzata principalmente per il microfonaggio stereo di orchestre, si basa su la tecnica AB con l’aggiunta di un microfono centrale.
E’ stata sviluppata dalla Decca Records negli anni ’50 per trovare una microfonazione che crei registrazioni con un’ampia immagine stereo.
Conclusioni
Ora hai a disposizione le basi per un microfonaggio stereo fatto con estrema professionalità, spero che questo articolo ti sia stato utile.
Hai sperimentato altre tecniche? Hai dubbi su come farne una? Scrivicelo nei commenti!