Bene, è giunto il momento, sarebbe pericoloso continuare così, ti ricordo che bisogna caricarle fino a 2.2 bar, in questo modo potrei consumare meno carburante ed avere più tenuta di strada: carica il compressore e gonfiamo le ruote!… Ops! Sito sbagliato!
No, non tratto anche di motori, ma sono qui per parlarti di uno dei processori di dinamica più utilizzato ed importante: il compressore.
Ho notato che quest’argomento spesso viene trattato marginalmente o con superficialità, quindi ho deciso di fare un articolo approfondito proprio su questo processore, così utile che deve essere utilizzato nel modo più giusto in base alla situazione richiesta.
Non preoccuparti, non ti tratterrò per molto tempo, ti basteranno pochi minuti di lettura per avere piena consapevolezza e capacità nell’utilizzo di questo strumento.
Bene, cominciamo!
Indice
Compressore
Il compressore è un processore che agisce sulla dinamica di un segnale audio, intervenendo in attenuazione sui picchi massimi del segnale.
In parole semplici, questo processore agisce riducendo l’ampiezza di una porzione di segnale che supera una certa soglia (impostata).
Riducendo i picchi massimi del segnale, ma lasciando inalterato il livello in dB, i picchi minimi saranno più udibili, in questo modo la dinamica del segnale risulterà ridotta.
La finalità di questo strumento non è solo di comprimere la dinamica del segnale, ma anche quella di “enfatizzare” i dettagli del suono nascosti nei picchi minimi del segnale.
Il compressore agisce in base al livello di tensione in ingresso, può lavorare in due modalità diverse:
- Peak: Il compressore ha una risposta ai picchi di segnale, quindi lavora esattamente in base all’ampiezza del segnale in ingresso.
- RMS: Il compressore ha una risposta al RMS (Root Mean Square), quindi lavora in base al valore efficace (≅70% dei picchi), quindi ha un andamento che produce meno scatti.
Parametri del Compressore
Andiamo ora ad analizzare e comprendere i parametri principali del compressore.
Threshold (Soglia)
Si esprime in decibel (dB).
E’ il parametro che ci permette di decidere la soglia sopra la quale il segnale inizia ad essere attenuato, quindi compresso.
Sotto la threshold non avviene nessun intervento, il segnale rimane invariato.
Più il valore della threshold è basso e più ci sarà intervento da parte del compressore sul segnale.
Ratio (Rapporto)
Si esprime con un rapporto n:1.
E’ il parametro che agisce sulla quantità di riduzione di ampiezza al di sopra della soglia.
Alcuni valori tipici sono:
- 1:1 Non c’è compressione (bypass).
- 2:1 Il valore di ampiezza (dB) viene dimezzato. (es. il segnale supera la soglia di 10 dB, quindi verrà attenuato a 5 dB sopra la soglia)
- 3:1 – 4:1 Il valore di ampiezza viene attenuato di 2/3 – 3/4. (es. rapporto 3:1, il segnale supera la soglia di 3 dB, quindi verrà attenuato di 2 dB, l’attenuazione risultante è di 1 dB sopra la soglia)
- ≥10:1 Il compressore si comporta quasi come un limiter.
- ∞:1 Attenuazione massima, il segnale non va oltre alla soglia (limiter).
In linea di massima, più è alto il valore n del rapporto e più sarà “pesante” l’intervento.
Il valore della ratio ci da la curva di compressione.
Gain Make-Up (Guadagno)
Si esprime in decibel (dB).
Generalmente chiamato Output, è il parametro che permette di regolare il guadagno sul livello del segnale in uscita.
Permette di recuperare gli eventuali dB persi nell’intervento di compressione, dando modo di riportare al livello in ampiezza originale il segnale audio trattato.
Attack (Attacco)
Si esprime in millisecondi (ms).
E’ il parametro che permette di impostare il tempo in cui, dopo che il segnale supera la soglia, il compressore passa dal rapporto (ratio) 1:1 al rapporto impostato (n:1).
Ritardando l’intervento del compressore vengono mantenuti i transienti istantanei (Attack dell’ADSR), in modo che questo picco iniziale non venga attenuato, iniziando ad agire successivamente, attenuando progressivamente il segnale sopra la soglia.
E’ molto utile nel caso di compressione delle percussioni, caratterizzate da transienti istantanei molto veloci.
In parole semplici, tramite l’attack, viene impostato un ritardo sull’intervento del compressore.
Release (Rilascio)
Si esprime in millisecondi (ms).
E’ il parametro che permette di impostare il tempo in cui, dopo che il segnale scende sotto la soglia, il compressore passa dal rapporto (ratio) impostato (n:1) al rapporto 1:1.
E’ utile per controllare l’ampiezza della coda del segnale, omogeneizzandola all’azione del compressore sopra la soglia di intervento.
Knee (Curva di compressione)
Si esprime attraverso un numero n.
E’ il parametro che permette di scegliere l’inclinazione della curva di compressione.
In pratica permette di rendere l’intervento del compressore più “dolce” o più “duro“.
Se la curva è dolce (Soft Knee), più sarà l’intervento del compressore graduale, iniziando l’intervento prima che il segnale raggiunga la threshold (soglia) impostata, rendendo i risultati più naturali.
Se la curva è dura (Hard Knee) l’intervento del compressore è istantaneo dalla threshold impostata, rendendosi utile in casi in cui si hanno transienti molto veloci.
Struttura del Compressore
In maniera generale possiamo strutturare il compressore per blocchi:
- VCA: E’ il modulo che effettua la compressione.
- Detector: E’ il circuito che analizza i picchi di segnale, riconoscendo quali sono quelli che superano la threshold (soglia), inviando un segnale di controllo al VCA per la compressione.
- Gain Make-Up: E’ il modulo che permette di effettuare un guadagno sul segnale in uscita, recuperando i dB persi durante la compressione.
Percorso del segnale
Il segnale in ingresso al compressore viene separato (split) e inviato al Detector, che analizza il segnale sopra la soglia, e al VCA.
Il Detector comanda il VCA che comprimerà il segnale in base ai parametri impostati.
Successivamente il segnale in uscita al VCA andrà al Gain Make-Up che amplificherà il segnale in uscita in base al parametro impostato.
In alcune tipologie di compressore obsolete il segnale in ingresso non viene splittato, ma inviato al detector direttamente dal VCA (Feed-Back).
Key Input
Il Key Input è un ingresso, attivabile da un interruttore on/off, posto nel percorso che va al Detector.
Inserendo una sorgente diversa al Detector è possibile far lavorare il compressore secondo il livello della sorgente esterna e non più della sorgente in ingresso.
Un chiaro esempio di utilizzo è quello della compressione del basso in base alla Cassa (Kick) della batteria. Spesso i due segnali, aventi frequenze simili, si sovrappongono. Quindi viene compresso il segnale del basso in base al livello del segnale della Cassa, rendendo il mix risultante più distinto.
Side-Chain
Il Side-Chain è un’ingresso insert posto nel percorso che va al Detector.
E’ un ingresso Insert che permette di deviare (send) il segnale inviato al Detector in un processore esterno, per poi farlo tornare (return) verso il Detector.
In questo modo si riesce a trasformare il segnale originale inviato al detector.
Questo metodo è molto utile nel caso in cui si vuole comprimere solo una certa banda di segnale, utilizzando un processore di spettro che filtra il segnale, lasciando invariata la banda da trattare. Oppure enfatizzando una certa banda, portandola sopra la soglia per comprimere solo quella (es. De-Esser).
Può essere anche utilizzato come Key Input inserendo solo la sorgente nel Return.
Tipi di Compressore
In base alla tecnologia utilizzata per i circuiti interni, esistono varie tipologie di compressore.
La scelta del tipo di compressore da utilizzare va dalla componentistica al “colore” del suono risultante, passando per parametri come velocità, larghezza di banda e fedeltà (naturalezza) del risultato.
Vediamo i più caratteristici cercando di analizzare le differenze.
VCA
Nei compressori VCA il segnale passa attraverso dei circuiti a stato solido (transistor).
E’ la tipologia di compressori più diffusa per via di un basso costo ed occupano poco spazio, pur mantenendo una qualità, velocità e larghezza di banda ottima.
FET
I compressori FET sono molto simili ai VCA, il segnale viene trattato sempre da transistor, ma da una particolare tipologia chiamata FET (Field-Effect Transistor).
La caratteristica che li distingue dai VCA è la velocità di risposta, molto più veloce, che li rende adatti a segnali audio con transienti molto veloci (percussioni).
Valvolari
In questo caso, nei compressori valvolari, al posto dei transistor, vengono utilizzate le valvole.
La valvola è l’antenato del transistor, infatti è una tecnologia alquanto datata, ma che viene mantenuta ed utilizzata sopratutto per il “colore” che le valvole danno al segnale risultante. La “pecca” è che sono molto ingombranti.
I modelli di compressori valvolari variano anche per il numero di valvole poste nel circuito.
La velocità risposta del compressore è molto lenta, infatti non sono adatti a segnali con transienti veloci.
Opto
L’azione del compressore Opto non è data dal segnale audio in ingresso come per gli altri, bensì dall’intensità di luce in ingresso.
Capiamo meglio: l’intensità del segnale in ingresso viene convertita in segnale luminoso emesso da un LED e captato da un fotoresistore o fotodiodo.
L’intensità della luce emessa dal LED è proporzionale all’intensità del segnale audio.
Quindi, più luce riceve il fotoresistore o il fotodiodo, più il segnale in uscita viene compresso.
La velocità di risposta del compressore Opto è molto dolce (Soft Knee), rendendo la compressione più naturale.
Conclusioni
A questo punto dovresti conoscere ogni dettaglio di un compressore, quindi puoi iniziare ad usarli avendo piena coscienza di cosa stai facendo.
Spero che questo articolo ti possa essere stato d’aiuto.
Se ti sono rimaste delle domande, non farti problemi, scrivici nei commenti!