Expander: cos’è e cosa fa

Maledetti rumori di fondo! Già, per chi, come te immagino, è un perfezionista del suono, sono sicuro che i fruscii, causati da chissà quale problema nell’intricato allestimento, creano un fastidio enorme. Tranquillo, come sempre, almeno nel nostro campo, e con la giusta strumentazione, c’è una soluzione a tutto! In questo articolo parleremo di un processore di dinamica utilissimo per risolvere i problemi causati dai rumori di fondo: l’Expander.

Ti serviranno pochi minuti di lettura per possedere tutte le conoscenze per utilizzare questo strumento e sfruttarlo al meglio per aumentare la qualità del tuo lavoro.

Quindi, buona lettura!

Expander

L’expander è un processore che agisce sulla dinamica di un segnale audio, intervenendo in attenuazione sui picchi minimi del segnale.

espansione expander

In pratica il suo funzionamento è molto simile a quello del compressore, con la differenza sostanziale che l’attenuazione avviene sui picchi minimi, aumentando la differenza con i picchi massimi e quindi espandendo di conseguenza la dinamica.

L’expander agisce riducendo l’ampiezza di una porzione di segnale che va al di sotto di una certa soglia (impostata).

Pur essendo un processore di dinamica, non viene molto utilizzato per trattare quest’ultima, anche perché è difficile che la dinamica debba essere espansa, mentre è molto più frequente fare uso di compressori per questa.

Viene utilizzato sopratutto per trattare la parte del segnale che non appartiene all’informazione della sorgente, quindi il rumore di fondo, ma ha anche altre applicazioni:

  • Eliminare il rumore di fondo nel live o studio
  • Eliminare il rumore di fondo dei supporti analogici (Vinile, Nastri ecc.)
  • Ridurre la coda di un suono percussivo
  • Espandere la dinamica di un segnale audio con poca dinamica (Suoni Sintetizzati)

 

Parametri dell’Expander

Andiamo ora ad analizzare e comprendere i parametri principali dell’expander.

 

Threshold (Soglia)

Si esprime in decibel (dB).

threshold expander

E’ il parametro che ci permette di decidere la soglia sotto la quale il segnale inizia ad essere attenuato.

Sopra la threshold non avviene nessun intervento, il segnale rimane invariato.

Più il valore della threshold è alto e più ci sarà intervento da parte dell’expander sul segnale.

 

Ratio (Rapporto)

Si esprime con il rapporto 1:n.

E’ il parametro che agisce sulla quantità di riduzione di ampiezza al di sotto della soglia.

Alcuni valori tipici sono:

  • 1:1 Non c’è compressione (bypass).
  • 1:2 Il valore di ampiezza (dB) viene dimezzato. (es. il segnale supera la soglia di 4 dB, quindi verrà attenuato a 8 dB sotto la soglia)
  • 1:3 – 1:4 Il valore di ampiezza viene attenuato di nx3 – nx4. (es. rapporto 1:3, un segnale al di sotto della soglia di 4 dB verrà attenuato di 12 dB, quindi l’attenuazione risultante è di -12 dB sotto la soglia)
  • ≥1:10 Il compressore si comporta quasi come un gate.
  • 1:∞ Attenuazione massima, il segnale risultante è di -∞ dB (gate).

Più è alto il rapporto, più i picchi minimi verranno abbassati di ampiezza.

Il valore della ratio ci da la curva di espansione.

 

Attack (Attacco)

Si esprime in millisecondi (ms).

attacco expander

E’ il parametro che permette di impostare il tempo in cui, dopo che il segnale torna sopra la soglia, l’expander passa dal rapporto (ratio) 1:n al rapporto 1:1 (bypass).

L’effetto che ne risulta è molto simile ad un fade-in, ma solo sui picchi minimi.

 

Hold (Tenuta)

Si esprime in millisecondi (ms).

hold tenuta expander

E’ il parametro che permette di regolare il tempo in cui, anche dopo che il segnale è sceso sotto la soglia, l’expander rimane sul rapporto 1:1 (bypass).

E’ utile per poter mantenere inalterata l’ultima fase dell’inviluppo del segnale.

 

Release/Decay (Rilascio/Decadimento)

Si esprime in millisecondi (ms).

decay release expander

E’ il parametro che definisce il tempo in cui l’expander passa dal rapporto (ratio) 1:1 al rapporto impostato (1:n), finito il tempo dell’Hold.

In questo modo si genera un effetto di fade-out sulla coda del segnale, che altrimenti, avrebbe una drastica interruzione, naturalizzando la coda del segnale.

 

expander parametri

Azione dell’Expander in base ai parametri

 

Struttura dell’Expander

In maniera generale possiamo strutturare l’expander per blocchi:

  • VCA: E’ il modulo che effettua la riduzione di guadagno.
  • Detector: E’ il circuito che analizza i picchi minimi di segnale, riconoscendo quali sono quelli che vanno al di sotto della threshold (soglia), inviando un segnale di controllo al VCA per l’attenuazione.

expander struttura vca detector

 

Percorso del Segnale

Il segnale in ingresso all’expander viene separato (split) e inviato al Detector, che analizza il segnale sotto la soglia, e al VCA.

Il Detector comanda il VCA che attenuerà il segnale in base ai parametri impostati.

Il segnale risultante, infine, viene mandato dal VCA in uscita (output) con un livello in dB pari a quello di ingresso.

 

Key Input

Il Key Input è un ingresso, attivabile da un interruttore on/off, posto nel percorso che va al Detector.

expander key input

Inserendo una sorgente diversa al Detector è possibile far lavorare il compressore secondo il livello dei picchi minimi della sorgente esterna e non più della sorgente in ingresso.

 

Side-Chain

Il Side-Chain è un’ingresso insert posto nel percorso che va al Detector.

expander side chain

E’ un ingresso Insert che permette di deviare (send) il segnale inviato al Detector in un processore esterno, per poi farlo tornare (return) verso il Detector.

In questo modo si riesce a trasformare il segnale originale inviato al detector.

Può essere anche utilizzato come Key Input inserendo solo la sorgente nel Return.

 

Conclusioni

Arrivato a questo punto dovresti avere piene capacità per comprendere il funzionamento e l’utilizzo di un expander.

Spero che questo articolo possa esserti stato utile.

Se ti sono rimasti dei dubbi o vuoi farci delle domande, scrivici nei commenti!